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Vienimi a trovare

  • lorenzopriorepsico
  • 19 set 2011
  • Tempo di lettura: 1 min

Vienimi a trovare Vienimi a trovare, sotto la quercia vecchia quella che copre di frescura la panchina anche se è tardi, la cena è quasi pronta e il crepuscolo già entra dal cancello. Pensieri inquieti vagano nel silenzio le mani sonnecchiano sul ventre, qui seduta il mondo è un ombra a fianco. Senza scostare l’orlo della veste lascio cadere ricordi come foglie e il pallido chiarore delle ciglia fa sembrare sogni le amnesie. È un’ invisibile clessidra il già vissuto rifugi morbidi a consolare catene -che stringono il presente. Vienimi a trovare, con un fiore in mano come mi portavi da bambino quando cercavi tra i coriandoli il domani nelle sere al calore del primo fuoco. Il mio viaggio già odora d’uva spina e forse non è più tempo d’inseguire il corso avido del fiume o di nutrirsi d’incanti e rosse tegole, ma il fiato degli inverni non ha scalfito questa stretta di radici la brina non ha diluito il sangue. Così resto ad aspettare, dietro fragili barlumi e caramelle d’orzo. Nel vuoto che cade, appendo il tuo volto al centro dell’attesa e spando in questi giorni lucidi di cielo tutto il mio amore, vero in ogni istante. Ida Cecchi Barberino di Mugello (FI)

 
 
 

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