Una vite di casa, la vita di mio padre
- lorenzopriorepsico
- 1 gen 1997
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Le mani esperte e salde, il buco nel selciato, il terriccio di bosco, la talea di prosecco tratta a luna crescente dal buio della cantina, lo spacco dell'innesto, la marza ben fasciata di paglia creta e foglie, cullata da corteccia di salce muschio e sabbia, abbeverata a tazze d'acqua piovana: aveva gran fretta di vederla crescere (e di vedermi crescere con lei), pur sapendo che la vite richiede tempo e cura, e un'arte distillata da radici di secoli. Vennero poi la pertica di bambù, i vinci amari, gli eletti tracci correre per tiranti di ferro gelso e luce, l'ombria arlecchino dei pampini, il peso d'oro a grappoli, la vespa invidiosa, la voglia di follare, e le dita di mosto... E la casa di sassi cambiava in arabesco, tessuta di viticci e di tòrtili ghiere, ebbra di verderame, d'attese di stagione. Solo di quella vite gusta l'uva, e la vita per quella casa-vita trascorsa a mani in su, a polsi tesi e vene dove scorre l'ombrata trasparenza d'un vino bevuto in controluce. Pier Franco Uliana Mogliano V.to (TV)
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