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Seguo

  • lorenzopriorepsico
  • 1 gen 2007
  • Tempo di lettura: 1 min

Seguo la memoria della sorgente scritta su quei tronchi: la raggiungevo con passo quieto, rugginosi i pensieri. Nostalgie di attese; non gesti non suoni. Chiama la vena il cuore, ed il polso risponde lo stesso pulsare-burrasca. Sulla roccia si pacifica l’acqua scivolando Il suo cammino, e scava un antico consumato corridoio. Ed io, ogni giorno impasto vento per la bocca rossa del forno, e la pietra restituisce pane senza sale. Voglio i miei anni a girare sul tornio qui con la creta. Dov’è il Vasaio che abita il mio spazio vuoto e con parole piane dona esausta eredità di ferite da suturare, e colori per le mie vetrate arcobaleno… Ho liberato il pozzo e la carrucola “stride” tutta l’acqua che rovescio nell’orto. Si è ritirata la belva nei canneti, Canta l’acqua canta la pietra… Si rincorrono, memorie parallele, qui fino al mare dove sono in attesa. MACCHIONI FIORELLA Scandicci - FI

 
 
 

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