Sapore di cielo
- lorenzopriorepsico
- 1 gen 1995
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Il cielo non imbrivida più con stupori nordici gli alberi accampati e lente lune si dissolvono sul rabbioso risveglio della terra addormentata. L’allodola arpeggia i suoi liberi voli in un azzurro senza spazio e la vite non più prigioniera da fumee invernali rinnova la nuzialità con l’olmo nudo. E quando l’autunno scamicia il caldo respiro della terra vigne come scalzi fanciulli -inciampano- tra alberature di stelle e zolle di bora frantumata E ancor prima che sulle pannocchie morte alla fatica estiva giungano brezze gridate da venti sconosciuti - esplode – la rapsodia dei grappoli in un teatro senza maschere Coralli gonfi di vino - cantano – come chitarre melanconiche sui pudori autunnali E quando siepi di marruca - imbarcheranno – macchie di pettirossi urlerò come un pirata perché già riluce su mari di rugiada schiusa il Chianti della mia terra ………………………….. Basta una perla di vino nel cavo di un bicchiere per riscoprire fonti di vita. Giuseppe Batoli S. Cassiano (RA) 2.o classificato
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