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Non odi i passi

  • lorenzopriorepsico
  • 1 gen 1997
  • Tempo di lettura: 1 min

Solo la notte avrà memoria di queste veglie stellate se tu prendi commiato dalla riva e non odi i passi che giungono alla presenza del cuore. Anche l'onda trascina l'esilio delle terre: ogni ombra è insonne sulla porta. Altri sono venuti a chiedere ginepri e sogni lungo il fiume quando l'acqua era orfana di canti e tu alle brevi estati davi fiato tra i cortili. Il Sarno non è in questo verde putrido che separa villaggi dai sentieri se di nascosto portano ancora la luna nell'estate saracena a rimirare gli specchi della notte. Non sei tu che in ogni stagione annunci l'albero azzurro e lo deponi a filo d'acqua nello sguardo dei bambini: non sei tu, Madre, che dalle rive svegli l'illusione consegnandola a maree che hanno il seme della terra? Dicono che un giorno torneremo con i nostri cappotti di papaveri a riempire il cielo di colori, i gatti ancora ai davanzali a respirare una stagione intera. Un giorno. Benito Galilea Roma

 
 
 

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