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Il vino rosso

  • lorenzopriorepsico
  • 17 ott 2013
  • Tempo di lettura: 1 min

Il Vino Rosso Senza un motivo, senza una ragione, soltanto perchè colgo dalla vita il grappolo malato, sono incapace di sentirmi amato. Di quel che siamo io posso dare solo questo poco, un acino da spremere pian piano. Giorni d’autunno e tempo di vendemmia e smisurati cieli di cobalto e melodie di canti che si inseguono e luce scintillante di metallo. Ho vendemmiato nugoli di stelle e le ho pigiate nella tina grande per farne luce da brillare gli occhi. Ho spigolato grappoli di perle per ricolmare coppe di cristallo. Io, per vendemmia, coglierò il mio cuore, lo spremerò per distillarne sangue che, come il vino rosso dei banchetti, si serve a festa perchè poi si canti. Io come il vino, al fondo della botte, vorrei mi si lasciasse decantare. Voglio lasciare, al fondo del bicchiere un sorso appena, un pò di me da bere. Sezione 1 a tema fisso Vettorello Rodolfo 2° Classificato Rosolina (Rovigo)

 
 
 

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