Il passaggio dei treni
- lorenzopriorepsico
- 1 gen 2005
- Tempo di lettura: 1 min
Interi pomeriggi là dove curvano i binari da un fondo di scarpata guardavamo il passaggio dei treni. Dietro i vetri volti chiusi sparivano serrati nel metallo di lampi verdi grigi sbucati da una curva. Quale schema accorda questo andare, e la fuga fantastica dei volti allineati rivolti verso un punto indefinito? diceva il mio compagno. E intendeva dire: perché l’enigma del viaggiare è come un taglio oscuro sui nostri tredici anni? E io: dicono che anche noi un giorno saliremo sui treni, entreremo nelle pieghe del tempo, nella follia della corsa, saremo lampo di volti trasparenti, in conoscibili – congetture, pensieri di un viaggio. Ma dove andremo? Mi chiedeva. E guardavamo lontano Già stretti nella sera. Sezione 2 a tema libero: 1° Classificato Bruno Piccinini Varano Marchesi (PR)
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