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Amare la terra

  • lorenzopriorepsico
  • 1 gen 1997
  • Tempo di lettura: 1 min

L'assorta tenerezza della terra placa arsure di pensieri. Ora so perchè gli occhi di mio padre si addolcivano la sera tra i filari dorati di settembre. Quale antico fervore nelle sue mani forti, nel creare innesti d'alberi e geometrie d'orti. Amare la terra era ascoltare tremori di zolle intirizzite, stupirsi del frutto che non c'era, cogliere malinconie di nudi rami e fremiti di nuovi germogli. Scivolava sul fiume il tempo del mio dolce andare e il cuore ancora freme all'eco di remote risonanze. Di ciò che si è amato, sofferto, nulla si disperde tutto rifluisce al grande mare della memoria. Ed ora questo silenzio di orti e di luna dà misura dell'universo - sete di cielo mi travolge - sento il peso del corpo farsi ala, preghiera, e quieto nell'alba con le palme aperte mio padre sparge ancora vita. Ines Betta Montanelli Prati di Vezzano Ligure (SP)

 
 
 

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